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      Uno spagnuolo avrebbe avuto vergogna al solo pensiero di rifiutare una tale domanda, o di trattare con modi sgarbati un forestiere. Il canale pel quale andammo e tornammo da Olinda, era orlato da ogni parte di mangli che crescono come foreste in miniatura sopra le sponde fangose. Il verde brillante di quegli arboscelli mi ha sempre richiamato alla mente l’erba rigogliosa di un cimitero; entrambe sono nudrite da esalazioni putride; l’una parla di morte passata, l’altra di morte troppo sovente futura.
      La cosa che vidi più singolare in questo contorno, fu la scogliera che forma il porto. Non credo che in tutto il mondo vi sia un’altra struttura naturale che abbia un aspetto così artificiale127. Corre per una lunghezza di parecchie miglia in una linea al tutto diritta, parallela alla spiaggia e non molto lontana da essa. Varia in larghezza da ventotto a cinquantotto metri, e la superficie è piana e liscia; questa scogliera è fatta di una arenaria dura e oscuramente stratificata. Durante l’alta marea le onde si rompono sopra di essa; nella bassa la cima rimane asciutta, ed allora potrebbe essere scambiata per un molo costrutto da Ciclopi. Da questa costa le correnti marine tendono a spingere ed ammucchiare di fronte alla terra, lunghe striscie di sabbia, e sopra una di queste sta una parte della città di Pernambuco. Sembra che anticamente una lunga striscia di questa natura si sia consolidata per lo scolo della materia calcare, ed in seguito sia andata gradatamente sollevandosi; durante questo processo le parti esterne e più mobili sono state rose dall’azione del mare, ed è rimasto il nucleo solido come lo vediamo ora.


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Diario di un naturalista giramondo
di Charles Darwin
pagine 739

   





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