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      La seconda suddivisione sopra accennata è formata da pian-te ermafrodite, che portano fiori di due specie - gli uni perfetti e completamente espansi; - gli altri minuti, completamente chiusi, con petali rudimentali, con alcune delle antere abortite e rotte, altre ridotte notevolmente in grandezza assieme agli stigmi; e tuttavia questi fiori sono perfettamente fertili. Il dott. Kuhn ( ) li chiamò cleistogami, e di essi tratteremo nell’ultimo capitolo di questo libro. Questi sono evidentemente adattati all’autofecondazione, che si effettua con un dispendio meravi-gliosamente esiguo di polline; mentre i fiori perfetti portati dalla stessa pianta sono capaci d’una fecondazione incrociata. Certe specie di piante acquatiche, se fioriscono dentro l’acqua, tengono chiusa la loro corolla, evidentemente per proteggere il polline; queste si potrebbero pure chiamare cleistogame, ma per ragioni che saranno esposte a suo luogo, non vengono comprese nel presente sottogruppo. Parecchie specie cleisto-game affondano, come vedremo più tardi, nel suolo i propri ovari o le giovani cassule; ma vi sono alcune altre piante che si diportano nello stesso modo; e, poichè esse non affondano tut-ti i loro fiori, si avrebbe potuto farne una distinta piccola sud-divisione.
      Un’altra interessante suddivisione è formata da certe piante scoperte da H. Müller, alcuni individui delle quali portano fio-ri che sono evidentemente adattati per la fecondazione incro-ciata col mezzo degli insetti, e altri molto più piccoli e meno appariscenti, i quali sono modificati spesso in modo insignifi-cante, per assicurare l’autofecondazione.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Müller Kuhn