( ) Nelle piante coltivate del noce e del gelso fu osservato, che i fiori maschili abortiscono in certi individui,( ) i quali per conse-guenza sono trasformati in femminili; peraltro, se allo stato di natura esista una qualche specie che comprenda nello stesso tempo individui monoici e femminili, lo ignoro.
La terza classe comprende le specie dioiche, e per esse val-gono le osservazioni fatte per la classe antecedente relativa-mente alla somma delle differenze fra i fiori maschili e femmi-nei. È un fatto fin qui inesplicabile, che in alcune piante dioiche, fra cui le Restiaceae dell’Australia e del Capo di Buona Speranza offrono il più evidente esempio, la differenza di sesso ha modificato l’intera pianta in tale estensione (come so dal si-gnor Thiselton Dyer), che il sig. Bentham e il prof. Oliver trovarono spesso impossibile il rintracciare gli individui ma-schi e femminei della stessa pianta. Nel settimo capitolo espor-rò alcune osservazioni sul graduale passaggio di piante eterosti-li ed ermafrodite ordinarie, in ispecie dioiche e subdioiche.
La quarta ed ultima classe consiste di piante, che da Linneo ebbero il nome di poligame; a me sembra tuttavia opportuno di limitare questa denominazione a quella specie che coesisto-no come ermafrodite, maschi e femmine, e di dare nuovi nomi alle altre diverse combinazioni dei sessi - piano che seguirò in questo mio libro. Le piante dette poligame in senso ristretto si possono dividere in due sottogruppi, secondo che le tre forme sessuali si trovano sullo stesso individuo o su individui diversi.
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