Più estesi dettagli su parecchie di queste piante saranno esposti nei capitoli se-guenti. Incomincierò colle specie eterostili e passando poi alle dioiche, subdioiche e poligame, terminerò colle cleistogame. Per comodità del lettore e per risparmio di spazio, i casi meno importanti e i dettagli saranno stampati in carattere più minu-to.
Non posso chiudere questa mia introduzione senza espri-mere i miei più sentiti ringraziamenti al dott. Hooker per gli esemplari che mi ha procurato e per gli altri aiuti prestatimi; così pure ringrazio il sig. Thiselton Dyer e il prof. Oliver per le molteplici loro informazioni ed altre assistenze. Il prof. Asa Gray mi fu pure utile in varie guise; e devo a Fritz Müller di S. Caterina nel Brasile molti fiori secchi di piante eterostili, ac-compagnati spesso da importanti annotazioni.
CAPITOLO I.
PIANTE DIMORFE ETEROSTILI: PRIMULACEAEPrimula veris. -- Differenze di struttura fra le due forme. -- Grado di ferti-lità nella loro unione legittima ed illegittima. -- P. elatior, vulgaris, si-nensis, auricula, ecc. -- Riassunto sulla fertilità della specie eterostili di Primula. -- Specie omostili di Primula -- Hottonia palustris. -- Andro-sace Vitalliana.
È noto da lungo tempo ai botanici, che la primola comune (Primula veris, Brit. Flora, var. offacinalis, L.) esiste sotto due forme egualmente numerose, le quali differiscono notevol-mente fra loro nella lunghezza dei pistilli e degli stami.( ) Que-sta differenza fu riguardata fino ad oggi come un caso di sem-plice variabilità; ma questa idea, come tosto vedremo, è assai lungi dal vero.
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