È noto già da lungo tempo, per le ricerche di Kölreuter e Gärtner, che due specie reciprocamente incrociate differiscono fra loro nel più alto grado possibile quanto alla loro fertilità così, per es., se A è incrociata col polline di B, po-trà dare un gran numero di semi, mentre B potrà essere incro-ciata ripetutamente col polline di A, senza produrre mai nep-pure un seme. Ora il signor Scott dimostra in parecchi casi che la stessa legge vale quando due specie eterostili di Primula ven-gono fra di loro incrociate, oppure quando una di esse viene incrociata con una specie omostile. Ma i risultati sono molto più complicati che nelle piante comuni, poichè due specie ete-rostili dimorfe possono essere fra loro incrociate in otto modi diversi. Io riporterò un solo esempio dal signor Scott. La ma-crostile P. hirsuta, fecondata in modo legittimo ed illegittimo col polline delle due forme di P. auricola, e viceversa la macro-stile P. auricula, fecondata in modo legittimo ed illegittimo col polline delle due forme di P. hirsuta, non produssero neppure un seme. Lo stesso fece la microstile P. hirsuta, essendo stata fecondata in modo legittimo ed illegittimo col polline delle due forme di P. auricola. All’opposto la microstile P. auricula, fecondata col polline della P. hirsuta, produsse capsule, le quali contenevano in media non meno di 56 semi; e la microstile P. auricula diede col polline della microstile P. hirsuta capsule, che contenevano in media 42 semi per ciascuna. Delle otto u-nioni possibili fra le due forme di queste due specie, sei furono adunque completamente sterili e due abbastanza fertili.
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