Che questi ibridi fosse-ro della prima generazione possiamo dedurlo, senza tema d’errare, dal fatto che tutti quelli da me osservati allo stato di natura e l’unica pianta del mio giardino erano assolutamente sterili, tranne quando furono fecondati artificialmente e ripe-tutamente con polline puro, e anche allora il numero dei semi prodotti era eccessivamente esiguo.
Poichè questi ibridi variavano in così alto grado, si avrebbe potuto scegliere facilmente una serie graduata e quasi completa di forme che collegavano fra loro le diversissime due specie generatrici. Questo caso, come quello dell’oxlip volgare, mo-stra quanto debbano essere cauti i botanici nell’inferire la iden-tità specifica di due forme dalla esistenza di gradazioni inter-medie; e nei molti casi in cui gli ibridi sono mediocremente fertili, non sarà facile lo scoprire un leggero grado di sterilità in simili piante viventi allo stato di natura e atte ad essere fa-cilmente fecondate dalle due forme generatrici. In terzo luogo, ed infine, questi ibridi sono una eccellente illustrazione di un’osservazione fatta dall’ammirabile osservatore Gärtner, che, cioè, sebbene quelle piante le quali possono essere facil-mente incrociate producano per lo più discendenti abbastanza fecondi, esistono tuttavia pronunciate eccezioni a questa rego-la; e noi abbiamo qui due specie di Verbascum, le quali si in-crociano evidentemente con estrema facilità e producono tut-tavia degli ibridi, che sono eccessivamente sterili.
CAPITOLO III.
PIANTE DIMORFE ETEROSTILI (Continuazione).
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Gärtner Verbascum Continuazione
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