Hildebrand conferma nello scritto ultimamente citato i miei risultati. Egli portò nella sua casa una pianta microstile e fecondò circa 20 fiori col loro proprio polline e 30 circa col polline di un’altra pianta appartenente alla medesima forma e questi 50 fiori non produssero neppure una capsula. D’altro canto egli fecondò circa 30 fiori col polline della forma macro-stile, e questi produssero tutti, ad eccezione di due, capsule contenenti buoni semi.
È un fatto singolare, il quale sta in opposizione a quanto avviene nel L. grandiflorum, che i granelli pollinici delle due forme di L. perenne, quando furono portati sugli stimmi della propria forma, emisero tubi, sebbene questo processo non conducesse alla produzione di semi. Dopo il corso di diciotto ore i tubi perforarono il tessuto dello stimma, ma non potei accertare fino a quale profondità. In questo caso l’impotenza dei granelli pollinici sugli stimmi della propria forma deve es-sere derivata da ciò che i tubi non raggiunsero gli ovuli, oppu-re che non agirono convenientemente dopo che li ebbero rag-giunti.
Le piante di ambedue le specie, L. perenne e grandiflorum, crebbero, come fu già notato, coi loro rami fra loro intrecciati e con una quantità di fiori delle due forme vicinissimi fra loro; esse furono coperte da un velo piuttosto grossolano; attraverso il quale il vento, quando era forte, poteva passare. Gl’insetti minutissimi, come i Thrips, non potevano naturalmente esser-ne esclusi; abbiamo veduto tuttavia che la maggior possibile estensione della fecondazione accidentale in diciassette piante macrostili nell’un caso e in undici piante macrostili nell’altro, si risolvette nella produzione di tre capsule povere in ciascun caso, così che, se vengono esclusi gl’insetti adatti, il vento con-tribuisce appena in legger grado a trasportare polline da una pianta all’altra.
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Thrips
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