La corolla del L. perenne è più spiegata di quella del L. grandiflorum, e gli stimmi della forma macrostile non diver-gono molto fra loro, come pure poco divergono fra loro gli stami. Per conseguenza gli insetti, e specialmente i piccoli, non introdurranno la loro proboscide fra gli stimmi della forma macrostile, nè fra le antere di ambedue le forme (fig. 5), ma la appoggeranno su di loro e precisamente sotto un angolo quasi retto colla faccia dorsale del capo o del torace. Ora, se nei fiori macrostili ciascun stimma non si torcesse intorno al proprio asse, gli insetti che visitano questi fiori urterebbero il loro ca-po contro il dorso degli stimmi; ma stando così le parti, essi toccano quella faccia che è coperta di papille coi loro capi già caricati del polline degli stami di altezza corrispondente dei fiori dell’altra forma, e in tal modo è assicurata la fecondazio-ne ilegittima.
E così possiamo spiegarci il significato della torsione degli stili nei fiori macrostili, come pure la loro divergenza nei fiori microstili.
Un altro punto è degno di considerazione. Nei libri di bo-tanica si legge che molti fiori vengono fecondati allo stato di gemma. Questa idea deriva ordinariamente, per quanto io po-tei scoprire, dal fatto che le antere si aprono dentro la gemma; non si adduce nissuna prova che lo stimma sia a quest’epoca maturo, nè che più tardi non agisca su di esso polline portatovi da altri fiori. Per quanto riguarda la Cephalanthera grandiflora, io ho dimostrato in altra occasione,( )
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Cephalanthera
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