Dodici fiori microstili di P. angu-stifolia vennero fecondati in modo legittimo col polline di piante macrostili di P. officinalis (le quali, come abbiamo vedu-to poco fa, sono mediocremente fertili colla fecondazione propria); ma essi non produssero neppure un sol frutto. Tren-tasei fiori macrostili di P. angustifolia vennero anche fecondati per due anni, in modo illegittimo, col polline della forma ma-crostile di P. officinalis, ma tutti questi fiori caddero non fe-condati. Se le piante fossero state semplici varietà di una stessa specie, questi illegittimi incrociamenti avrebbero dato proba-bilmente alcuni semi, a giudicare dal risultato da me ottenuto nella fecondazione illegittima dei fiori macrostili di P. officina-lis; e i dodici incrociamenti legittimi, invece di nessun frutto, ne avrebbero dato, quasi con certezza, un numero considere-vole, cioè nove all’incirca, giudicando dai risultati esposti nella seguente Tabella (XX). Ciò indica essere le P. officinalis e angu-stifolia buone diverse specie, in accordo con altre importanti differenze funzionali che esistono fra di loro, e che passeremo tosto a descrivere.
FIG. 6.
Forma macrostile Forma microstilePulmonaria angustifolia.
I fiori macrostili e microstili di P. angustifolia differiscono fra loro per struttura quasi nello stesso modo come quelli di P. officinalis. Ma nella unita figura fu omesso un leggero allarga-mento della corolla nella forma macrostile, nel punto dove sono inserite le antere. Mio figlio Guglielmo, che esaminò un grande numero di piante selvatiche dell’isola Wight, osservò che la corolla, quantunque di grandezza variabile, era più grande ordinariamente nei fiori macrostili che nei microstili, e certamente furono trovate le più grandi corolle nelle piante macrostili e le più piccole nelle microstili.
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Tabella Forma Guglielmo Wight
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