Egli è però un fatto singolare che, in propor-zione, vi era un numero maggiore di granelli piccoli, avvizziti ed inutili. Ciò si vedeva col semplice confronto del contenuto delle antere di parecchie diverse piante di ciascuna forma. Ma in un caso mio figlio trovò che, fra 193 granelli di un fiore ma-crostile, 53 erano cattivi, ossia il 27 per cento; mentre fra 265 granelli di un fiore microstile, solo 68, ossia il 7 per cento, e-rano cattivi. Dallo stato del polline nella forma macrostile e dalla straordinaria variabilità di tutti gli organi nelle due forme noi possiamo forse dedurre, che la pianta va soggetta ad una variazione e tende a diventare dioica.
Mio figlio raccolse in due occasioni nell’isola Wight 202 piante, delle quali 125 erano macrostili e 77 rnicrostili, per cui le prime erano più numerose delle seconde. D’altro canto di diciotto piante che io feci germogliare da semi, solo 4 erano macrostili e 14 microstili. A mio figlio sembrò che le piante microstili producessero un numero maggiore di fiori delle ma-crostili ed egli venne a questa conclusione, prima che una simi-le opinione riguardo alla P. officinalis, fosse resa di pubblica ragione da Hildebrand. Mio figlio raccolse dieci rami di dieci diverse piante d’ambedue le forme e trovò che il numero dei fiori delle due forme stava come 100 a 89, essendo 190 micro-stili e 169 macrostili. Nella P. officinalis, la differenza è ancora maggiore secondo Hildebrand, e cioè vi erano 77 piante ma-crostili su 100 microstili.
| |
Wight Hildebrand Hildebrand
|