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      A questo scopo è necessario fecondare la for-ma macrostile col polline delle sue due proprie categorie di an-tere, delle due categorie della forma mesostile e delle due della microstile. Lo stesso processo va ripetuto colla forma mesosti-le e colla microstile. Si avrebbe potuto credere p. es. che ba-stasse provare su ciascuno stimma gli effetti del polline verde degli stami lunghi mesostili, oppure dei microstili, e non degli uni e degli altri; ma il risultato dimostra che cị sarebbe stato insufficiente e che era necessario di esperimentare tutte le sei categorie di polline su ciascuno stimma. Siccome nella fecon-dazione dei fiori fallisce sempre una parte dei risultati, sarebbe stato buon consiglio di ripetere ciascuna delle diciotto unioni per venti volte, ma il lavoro si sarebbe fatto troppo grande. Comunque, io ho eseguito 223 unioni, vale a dire ho feconda-to in media oltre una dozzina di fiori per ciascuno dei diciotto metodi diversi. Ciascun fiore fu evirato; le gemme circostanti dovettero essere allontanate per poter sicurarnente marcare i fiori con filo o con lana, ecc., e dopo ciascuna fecondazione lo stimma fu esaminato con una lente per vedere che una suffi-ciente quantità di polline sia pervenuta sopra di esso. Per due anni si tennero piante di tutte tre le forme coperte con grandi veli distesi sopra sostegni; due piante vennero utilizzate duran-te uno o due anni per evitare gli effetti di qualsiasi qualità in-dividuale di una data pianta. Appena che i fiori erano appassi-ti, i veli venivano allontanati e nell’autunno le cassule venivano visitate giornalmente, raccolte e i semi maturi nume-rati sotto il microscopio.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388