Per evitare di esagerare la sterilità delle diverse unioni illegittime, ho valutato il grado normale più basso che fu possibile.
Dalle presenti ventisette piante illegittime fecondate col polline della loro propria forma, io ho derivato venticinque nipoti; questi furono tutti macrostili, cosicchè da due genera-zioni illegittime discesero cinquantadue piante, le quali tutte, senza eccezione, erano macrostili. Questi nipoti crebbero vi-gorosamente e sorpassarono ben presto in altezza due altre se-rie di rampolli illegittimi di origine diversa, ed una serie di rampolli omostili che sarà ben tosto descritta. Io mi aspettava, per conseguenza, che essi riuscissero eccellenti piante orna-mentali; ma all’epoca della fioritura sembrava, come osservò il mio giardiniere, che essi fossero ritornati al loro primiero sta-to selvatico, poichè i petali avevano colori pallidi, erano esili tanto, che talvolta non si toccavano fra loro, piatti, per lo più intagliati nel mezzo, col margine non crenato, e forniti di un occhio giallo o punto mediano assai appariscente. In comples-so questi fiori erano evidentemente diversi da quelli dei proge-nitori; ed io credo che questo fatto si possa spiegare soltanto col principio delle riversioni. La maggior parte delle antere di una pianta era contabescente. Diciassette fiori di queste piante nipoti vennero fecondati in via illegittima col polline preso da altri rampolli della stessa serie; essi produssero cassule che con-tenevano in media 29.2 semi; ma queste avrebbero dovuto contenere 35 semi.
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