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      Horwood scelse per la seminagione otto belle cassule, le quali contenevano in media 54.8 semi con un massimo di 72. Lo stesso diede a me altre trenta cassule prese a caso, delle quali venti-sette contenevano semi buoni e precisamente 35.5 in media e con un massimo di 42.5. Questi numeri sono superiori a quanto si avrebbe potuto aspettarsi dalla autofecondazione di due forme ben caratte-rizzate; e questo grado elevato di fertilità concorda coll’idea che gli organi maschili appartengano ad una forma e gli organi femminili parzialmente all’altra, così che la autofecondazione nella varietà omostile sia in realtà una unione legittima.
      I semi raccolti dalle sopra accennate diciassette piante omostili autofecondate produssero sedici piante che si manifestarono tutte omostili e assomigliavano ai proprii genitori in tutti i rapporti sopra menzionati. Nondimeno gli stami di una pianta erano situati nel tu-bo della corolla più in alto che nella vera forma macrostile; in un’altra pianta quasi tutte le antere erano contabescenti. Queste se-dici piante erano i nipoti delle quattro piante originarie, che furono ritenute omostili, cosicchè questo stato anormale venne trasmesso probabilmente per tre, ma sicuramente per due generazioni e fu os-servata accuratamente la fertilità di una di queste piante nipoti: sei fiori vennero fecondati col polline del medesimo fiore e produssero sei cassule, le quali contenevano in media 68 semi, con un massimo di 82 ed un minimo di 40. Tredici fiori spontaneamente autofecon-dati diedero una media di 53,2 semi, collo straordinario massimo di 97. In nessuna unione legittima io ho osservato una media così alta di 68 semi oppure un massimo vicino ai tanto elevati di 82 e 97. Queste piante per conseguenza non solo hanno perduto la loro pro-pria struttura eterostile e le loro particolari proprietà funzionali, ma hanno anche raggiunto un grado anormale di fertilità, seppure in re-altà la loro fertilità elevata non si potesse spiegare con ciò che gli stimmi avessero ricevuto polline dalle antere circostanti precisamen-te all’epoca la più favorevole.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





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