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      Questa varietà è frequente, e una volta comparsa, viene trasmessa rigorosa-mente. Essa avrebbe peraltro presentato solo poco interesse se consistesse semplicemente in una modificazione della struttu-ra; ma questa è accompagnata da una modificazione della ferti-lità. La comparsa di essa sta, secondo ogni probabilità, in i-stretto nesso colla origine illegittima della pianta genitrice; ma su questo argomento ritornerò più tardi.
      Primula auricula.
      Sebbene io non abbia istituito alcun esperimento intorno ai di-scendenti illegittimi di questa specie, ne faccio tuttavia menzione per due; motivi: - primo, perchè ho osservato due piante omostili nelle quali il pistillo era sotto ogni rapporto eguale a quello della forma macrostile, mentre gli stami erano lunghi come nella forma micro-stile, così che lo stimma veniva quasi circondato dalle antere. I gra-nelli pollinici di questi stami allungati erano eguali per la loro picco-lezza a quelli degli stami brevi proprii della forma macrostile. Per conseguenza queste piante erano diventate per l’allungamento degli stami, invece che esserlo divenute per il raccorciamento dello stilo, come nella P. sinensis. Il signor J. Scott ha osservato cinque altre piante nello stesso stato ed ha dimostrato,( ) che una di esse colla autofecondazione produsse più semi di quello che avrebbe fatto una forma ordinaria macrostile o microstile nello stesso modo autofe-condata, ma che era sorpassata in fertilità da ambedue le forme legit-timamente incrociate. Da ciò ne segue che gli organi maschili e femminili di questa varietà omostile sono stati in qualche modo spe-ciale modificati non solo nella struttura, ma anche nelle proprietà funzionali.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Scott