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      Non possiamo dubitare sulla possibilità delle variazioni nella costituzione del sistema riproduttivo di una pianta, poichè sappiamo che alcu-ne specie si modificano in modo da essere assolutamente sterili o completamente feconde nella fecondazione propria, e ciò o in una maniera apparentemente spontanea, oppure in conse-guenza di piccole variazioni nelle condizioni di vita. Il Gär-tner ( ) ha anche dimostrato che le piante della medesima spe-cie differiscono individualmente quanto alla funzione sessuale in tal modo che una specie si unisce molto più facilmente con una specie determinata che con un’altra. Ma di qual natura sieno le differenze intime costituzionali fra le categorie o le forme della stessa specie in variazione o fra le specie diverse, noi non lo sappiamo affatto. Per conseguenza sembra probabi-le che le specie, le quali diventarono eterostili, abbiano variato dapprincipio in modo da produrre due o tre categorie di indi-vidui che differivano fra loro per la lunghezza del pistillo e de-gli stami ed in altri caratteri di reciproco adattamento, e che quasi contemporaneamente le loro funzioni riproduttive si sieno modificate in modo che gli elementi sessuali di una cate-goria fossero adattati ad agire sugli elementi sessuali di un’altra categoria, e quindi gli elementi della stessa categoria o della medesima forma si sieno resi incidentalmente male adatti ad una azione reciproca, come si vede in parecchie specie.
      Io ho dimostrato in altro luogo ( ) che la sterilità delle spe-cie che vengono incrociate per la prima volta, come quella dei loro ibridi discendenti, deve considerarsi anch’essa come un risultato semplicemente incidentale che deriva dall’adattamento speciale degli elementi sessuali delle specie.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Gär-tner