Noi osserviamo ciò in quegli ermafroditi che, dai rudimenti che tuttora presentano, devono evidentemente aver posseduto una volta più stami o pistilli di quelli che possedono oggidì, e per-fino il doppio, poiché spesso un intero verticillo fu soppresso. Robert Brown osserva,( ) che «si può prevedere con una certa sicurezza l’ordine della riduzione o dell’aborto degli stami in qualsiasi famiglia naturale», osservando negli altri membri del-la famiglia, nei quali il loro numero è completo, l’ordine della deiscenza delle antere; poichè la minore permanenza di un or-gano è collegata per lo più alla minore perfezione di esso, ed egli giudica la perfezione dalla priorità dello sviluppo. Egli as-serisce inoltre, che ogni volta che ha luogo la separazione dei sessi in una pianta ermafrodita la quale porta i suoi fiori di una spica semplice, le femmine sono le prime a svilupparsi e anche questo fatto è da lui attribuito a ciò che il sesso femminile è il più perfetto dei due; ma non spiega per quale ragione giudichi la femmina in tal modo.
Le piante allo stato di coltivazione o sotto l’influenza del cangiamento delle condizioni di vita diventano spesso sterili, e gli organi maschili vengono alterati assai più spesso dei fem-minili, sebbene talora solo gli ultimi vengono alterati. La steri-lità degli stami è accompagnata per lo più da una riduzione della loro grandezza e possiamo essere certi, in base ad un’analogia largamente diffusa, che tanto gli organi maschili come i femminili diverrebbero rudimentali nel corso di molte generazioni, se cessassero interamente di compiere le loro proprie funzioni.
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Brown
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