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      I fiori della Lysimachia vulgaris si spiegano convenientemente se sono esposti piena-mente al sole, mentre quelli che si trovano in luoghi ombreg-giati, hanno corolle più piccole che si aprono solo assai leg-germente; e queste due forme passano gradatamente l’una nell’altra nelle località intermedie. Le osservazioni di Bouché hanno uno speciale interesse, perchè dimostrano che tanto la temperatura come la quantità della luce influiscono sulla gran-dezza della corolla; egli dà delle misure dalle quali risulta che in alcune piante la corolla viene diminuita dal freddo crescente o dalla oscurità della stagione mutata, mentre in altre essa di-minuisce per l’aumento di calore e di luce.( )
      L’idea, che il primo passo per cui fiori sono diventati clei-stogami sia una conseguenza delle condizioni a cui vennero esposti, è appoggiata dal fatto che diverse piante appartenenti a questa classe o non producono i loro fiori cleistogami in date circostanze, oppure ne portano fino all’esclusione totale dei perfetti. Così alcune specie di Viola non portano fiori cleisto-gami allorchè crescono in località basse od in certi distretti, Altre piante non hanno prodotto allo stato di coltivazione per parecchi anni successivi fiori perfetti, e ciò è il caso dello Jun-cus bufonius nella sua patria, la Russia. I fiori cleistogami ven-gono prodotti da alcune specie a stagione avanzata e da altre assai per tempo; e ciò concorda coll’idea che il primo passo al loro sviluppo sia una conseguenza del clima, sebbene i periodi in cui compariscono attualmente le due qualità di fiori debba-no essere stati dopo quell’epoca assai meglio terminati.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





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