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      Noi non sappiamo se una troppo bassa o troppo alta temperatura, oppure la quantità della luce influiscano sulla grandezza della corolla in un modo diretto oppure indirettamente modifican-do dapprima gli organi maschili. In qualsiasi modo ciò avven-ga, se una pianta è impedita o nella prima stagione oppure a stagione avanzata di spiegare completamente la propria corolla e contemporaneamente ha luogo una riduzione di questa, sen-za che perciò avvenga alcuna diminuzione della facoltà della autofecondazione, allora la elezione naturale può compiere l’opera e rendere la pianta rigorosamente cleistogama. È anche probabile che i diversi organi restino modificati dalle partico-lari condizioni a cui sono soggetti nell’interno di un fiore completamente chiuso, come pure per il principio della corre-lazione di sviluppo e per la tendenza propria a tutti gli organi ridotti a scomparire. Il risultato sarà la produzione di fiori cleistogami tali quali noi li vediamo ora; e questi sono meravi-gliosamente adattati a produrre una ricca copia di semi con un consumo straordinariamente piccolo per la pianta.
      Voglio ora riassumere brevemente le principalissime con-clusioni che sembrano derivare dalle osservazioni esposte nel presente volume. I fiori cleistogami producono, come si disse or ora, una grandissima quantità di semi con poco consumo, e si può appena dubitare che la loro struttura sia stata modificata e degradata a questo scopo speciale, poichè vengono ancora sempre prodotti fiori perfetti così da essere possibile una occa-sionale fecondazione incrociata.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388