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      In una spica fiorale di Orchis mascula trovai, che in dieci fiori quasi tutti fra i superiori, una sola massa pollinica era stata allontanata; l’altra stava ancora al suo posto, e il labbro del rostello era perfettamente chiuso; l’intero meccanismo era dunque perfettamente in ordine per un posteriore trasporto della massa pollinica per mezzo d’un insetto.
      Quando venne alla luce la prima edizione di questo libro, non aveva ancora visto alcun insetto visitare i fiori nel modo anzidetto; ma un mio amico osservò alcune piante e vide come esse fossero visitate da parecchi Bombus, che sembravano appartenere alla specie Bombus muscorum; e il dott. H. Müller5 ha veduto in questa visita quattro altre specie. Egli s’impadronì di novantasette esemplari, dei quali trentadue portavano le masse polliniche attaccate al loro capo.
      La precedente descrizione dell’attività degli organi della Orchis mascula vale anche per le specie O. morio, O. fusca, O. maculata, O. latifolia. Queste specie presentano delle piccole differenze, apparentemente in correlazione fra loro e relative alla lunghezza del picciuolo, alla direzione del nettario, alla forma e lunghezza dello stigma, le quali però non abbisognano d’una dettagliata descrizione. In tutte queste specie le masse polliniche presentano, quando vengono allontanate dalle logge dell’antera, quel movimento particolare di abbassamento tanto necessario per portarle nella posizione opportuna sul capo dell’insetto e perchè vengano a contatto collo stimma d’un altro fiore.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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