Pagina (49/318)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Considerando ora questi fatti ed altri ancora che furono già prima esposti, mi sembra incredibile, che un insetto abbia a continuare la sua visita di fiore in fiore se questi non contenessero mai nettare. Gl’insetti o almeno le api non sono privi affatto d’intelligenza. Essi distinguono a distanza i fiori della stessa specie e si trattengono su di essi quanto più possono. Se i pecchioni forano la corolla, come spesso fanno, per raggiungere più facilmente il nettare, le api sanno discernere ciò che è avvenuto e cercano di cavarne un vantaggio da quella perforazione. Se fiori provveduti di parecchi nettarii vengono visitati da molte api, così che il nettare della maggior parte dei nettarii è consumato, le api che visitano più tardi quei fiori, introducono la loro proboscide solo in un nettario, e se lo trovano vuoto, passano subito ad un altro fiore. Si può dunque credere, che le api, le quali dimostrano in questi casi tanta intelligenza, possano continuare a visitare un fiore dopo l’altro delle summentovate Orchidee e a introdurre la loro proboscide conservandovela per un certo tempo in continuo movimento, nella speranza di trovare un nettare che mai non esiste? Ciò mi sembra, come dissi, affatto inammissibile.
      Noi abbiamo veduto quanto belli e numerosi siano gli apparecchi della fecondazione delle orchidee. Noi sappiamo essere della più alta importanza, che le masse polliniche aderenti al capo o alla proboscide di un insetto siano simmetriche, in modo che non si pieghino da un lato o all’indietro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Orchidee