Se una massa pollinica dopo caduta sullo stigma ne viene di nuovo allontanata, si lacerano i filamenti elastici che tengono uniti assieme i massi di polline, e alcuni di essi sono trattenuti alla superfice vischiosa. In tutte le altre orchidee questi diversi apparecchi — cioè la soppressione del labbro del rostello in seguito ad una leggera pressione, — la vischiosità del disco, — la depressione del picciuolo in seguito all’esposizione del disco all’aria, — la lacerazione dei filamenti elastici, — e la appariscenza dei fiori, — hanno un significato evidente. Dovremo noi credere, che questi adattamenti ad una fecondazione incrociata siano assolutamente privi di scopo nell’O. apifera, come sarebbe precisamente il caso, se questa specie si avesse sempre fecondata da sè, e dovesse farlo sempre? Egli è però possibile, che gl’insetti, sebbene non sieno mai stati veduti, visitino i fiori, e a lunghi intervalli trasportino le masse polliniche di pianta in pianta e precisamente in quegli anni come il 1868, in cui le masse polliniche non caddero tutte dalle logge dell’antera per raggiungere lo stigma. Questo caso è estremamente strano; poichè nello stesso fiore troviamo apparecchi di finissima esecuzione per scopi direttamente opposti.
Che la fecondazione incrociata sia utile alla maggior parte delle orchidee lo possiamo dedurre dalle numerosissime particolarità di struttura tendenti a questo scopo, che esse presentano, ed io ho dimostrato in un altro luogo relativamente a molti altri gruppi di piante35, che il vantaggio da essa ottenuto è assai considerevole.
| |
|