D’altro canto la P. Hookeri si scosta in un modo assai interessante; i due dischi adesivi sono molto discosti fra loro e per conseguenza una farfalla la quale non sia di grandezza gigantesca, potrebbe succhiare il copioso nettare, senza toccare nessuno dei dischi; ma si evita questo rischio nel seguente modo; — la linea mediana dello stigma è prominente, e il labello invece di pendere in basso come nella maggior parte delle altre specie è rivolto in alto, in modo che l’estremità superiore del fiore è alquanto tubolosa e divisa in due metà. Per conseguenza una farfalla potrà avvicinarsi solo da uno o dall’altro lato, e così la sua faccia verrà quasi certamente a contatto con uno dei dischi. Il tamburo della massa pollinica si contrae, allorchè è allontanata, nello stesso modo che ho fatto conoscere nella P. chlorantha. Il prof. Gray ha veduto una farfalla del Canadà (Nisoniades) la quale portava aderente a ciascuno dei suoi occhi una massa pollinica di questa specie. In modo diverso le farfalle sono costrette a penetrare lateralmente nel nettarlo della P. flava. Una sottile ma robusta prominenza si eleva dalla base del labello e si prolunga in alto e all’indietro di modo che essa va quasi a toccare la colonnetta; e in tal guisa la farfalla è costretta di penetrare lateralmente e deve immancabilmente allontanare uno dei dischi. La P. hyperborea e dilatata sono considerate da alcuni botanici come varietà di una stessa specie e il prof. Asa Gray dice d’essere stato tentato altra volta a venire alla stessa conclusione; ma un attento esame gli mostrò oltre altri caratteri anche una mirabile differenza fisiologica, e cioè che la P. dilatata abbisogna, come le specie affini, del concorso degl’insetti e non può fecondarsi da sè, mentre nella P. hyperborea le masse polliniche cadono fuori dalle logge dell’antera ordinariamente mentre i fiori sono ancora giovani oppure racchiusi nella gemma, e possono in tal modo fecondare direttamente lo stigma.
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