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      Queste colonne bipartite si appoggiano contro lo stigma o ne sorpassano il margine superiore quadrangolare il quale raggiunge il terzo circa della loro altezza (vedi il prospetto B e il prospetto C nella fig. 13). Mentre i fiori sono ancora racchiusi nella gemma, i granelli pollinici appoggiati al margine superiore acuto nello stigma (ma non quelli delle porzioni superiore od inferiore della massa) emettono una quantità di tubi pollinici, i quali penetrano profondamente entro il tessuto stimmatico. Dopo questo periodo lo stigma si piega un po’ all’innanzi e il risultato si è che le due colonne di polline incoerente vengono trascinate un po’ all’innanzi e quasi del tutto cavate fuori dalle logge dell’antera, essendo legate al margine dello stigma e sostenute dai tubi pollinici penetrati nel tessuto. Senza questo sostegno le colonne cadrebbero prestamente.
      Il fiore è eretto e la porzione inferiore del labello è parallela alla colonnetta (fig. A) e rivolta verso l’alto. Gli apici dei petali laterali non si separano mai l’uno dall’altro49, così che le colonne polliniche sono difese contro il vento, e preservate dalla caduta in causa del proprio peso essendo il fiore in posizione eretta. Questi punti sono di grande importanza per la pianta, poichè, se fosse altrimenti, il polline sarebbe portato via dal vento o cadrebbe in basso e così andrebbe inutilmente a disperdersi. Il labello è formato di due parti; allorchè il fiore è maturo, la piccola porzione estrema triangolare e libera di esso si curva ad angolo retto verso la parte basilare, offrendo così un piccolo posto alla stazione degli insetti, davanti all’ingresso triangolare collocato circa a mezza altezza del fiore che è quasi tubuloso.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318