Breve tempo dopo avvenuta la fecondazione del fiore, si solleva la piccola porzione terminale del labello e chiude la porta triangolare, nascondendo di nuovo completamente gli organi riproduttivi.
Io non potei mai trovare, quantunque spesso abbia cercato, la più piccola traccia di nèttare nel calice del labello. La porzione terminale di esso è resa aspra da papille sferiche di colore aranciato, e nell’interno del calice vi sono parecchie liste lunghe e pieghettate di un colore aranciato scuro. Queste liste sono spesso corrose da un qualche animale, ed io ho trovato dei minuti avanzi di questo rodimento giacenti sulla base del calice. Nell’estate dell’anno 1862 questi fiori furono visitati più parcamente che d’ordinario dagli insetti, come era dimostrato dallo stato illeso delle masse polliniche; tuttavia avendo esaminato un giorno diciassette fiori, cinque avevano le loro coste o liste corrose, e nel giorno appresso di nove altri fiori sette si trovavano allo stesso stato. Non avendo potuto osservare alcuna traccia di muco, non credo che essi sieno stati visitati da lumache, ma ignoro se siano stati corrosi da insetti alati, i soli che sarebbero attivi nella fecondazione incrociata. Le coste avevano lo stesso sapore del labello di certe Vandee, nelle quali questa parte (come più tardi vedremo) è spesso corrosa dagli insetti. La Cephalanthera è la sola orchidea inglese, per quanto giungono le mie osservazioni, la quale attiri gli insetti offrendo loro un alimento solido.
La penetrazione di buona copia di tubi pollinici entro lo stigma, che si verifica per tempo e che avviene fino a grande profondità dentro il tessuto stigmatico, ci presenta evidentemente un altro caso di costante autofecondazione, simile a quello della Ophrys apifera.
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Vandee Cephalanthera Ophrys
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