Da ciò possiamo vedere, che l’abbassamento della porzione distale del labello, in causa del quale si forma una stazione temporanea ed una porta aperta, — il labello rivolto verso l’alto così che il fiore diventa tubuloso ciò che costringe gli insetti a scivolare assai vicino alla faccia stimmatica, — il polline che facilmente aderisce a qualunque oggetto e riunito in colonne caduche, difese contro il vento, — e finalmente le grandi masse di polline che stanno sopra e sotto quello strato di granelli, i di cui tubi soltanto penetrano nel margine dello stigma, — tutte queste particolarità, che stanno in stretto nesso fra loro, sono ben lontane dall’essere inutili, come difatti lo sarebbero, se questi fiori si fecondassero costantemente da sè.
Allo scopo di esperimentare fino a qual punto la penetrazione dei tubi dei granelli pollinici entro il margine superiore stimmatico, presso cui giacciono, sia attiva rispetto alla fecondazione, coprii una pianta immediatamente prima dell’antesi dei suoi fiori, e ne allontanai la rete, appena che apparve un principio di appassimento. I quattro fiori coperti produssero frutti, i quali all’aspetto erano così perfetti come qualunque altro delle piante circonvicine. Allorchè furono maturi li raccolsi, e raccolsi pure i frutti di parecchie piante circostanti cresciute nelle stesse circostanze e ne pesai i semi in una bilancia chimica. I semi di quattro frutti appartenenti a piante scoperte pesarono gr. 1,5; mentre quelli di altrettanti frutti appartenenti alle piante coperte non diedero che il peso di grammi 1. Questo fatto però non serve a dare una giusta idea delle differenze relative di fecondità, poichè osservai che un gran numero di semi derivanti dalle piante che furono coperte erano formati da piccoli gusci contratti; e per ciò mescolai bene i semi e ne presi quattro piccole porzioni da un mucchio e quattro piccole porzioni dall’altro e li esaminai, dopo averli rammolliti nell’acqua, sotto il microscopio: fra quaranta semi derivanti dalle piante scoperte solo quattro erano cattivi, mentre su quaranta di quelli appartenenti alle piante coperte ne trovai almeno ventisette di cattivi; così che dalle piante coperte fu prodotta una quantità di semi cattivi quasi sette volte maggiore di quella prodotta dalle piante a cui fu lasciato libero l’accesso agli insetti.
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