Non è chiaro, se i fiori si fecondino anche da sè. Ciascuna massa pollinica, invece di essere molteplicemente divisa alla superficie, presenta solo due metà, di modo che esistono quattro distinte masse polliniche.
Pogonia ophioglossoides. — I fiori di questa pianta, che è indigena degli Stati Uniti, somigliano, come li ha descritti il sig. Scudder51, a quelli di Cephalanthera, poichè sono privi di rostello, e le loro masse polliniche non sono fornite di picciuolo. Il seme consta di granelli polverosi non collegati da filamenti. L’autofecondazione sembra essere rigorosamente evitata, e i fiori delle diverse piante devono incrociarsi fra loro, poichè ogni pianta porta di solito un unico fiore.
Pterostylis trullifolia e longifolia. — Ricorderò qui alcune orchidee dell’Australia e della Nuova Zelanda, le quali da Lindley sono comprese nella stessa famiglia delle Arethusæ assieme ai generi Cephalanthera e Pogonia e che sono ammirabili per la straordinaria sensibilità e irritabilità del labello. Due petali e uno dei sepali formano una cuffia che racchiude la colonnetta, come si può vedere in A nella annessa figura di Pterostylis longifolia.
La porzione distale del labello offre agli insetti una stazione quasi nello stesso modo come osservasi nel genere Cephalanthera; ma appena che quest’organo venga toccato, scatta verso l’alto e porta seco l’insetto che vi sta sopra, di modo che questo vien talvolta catturato entro il fiore perfettamente chiuso.
Il labello resta chiuso da mezz’ora fino ad un’ora e mezza, e riaperto è di nuovo sensibile ad ogni contatto.
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