Pagina (96/318)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non è chiaro, se i fiori si fecondino anche da sè. Ciascuna massa pollinica, invece di essere molteplicemente divisa alla superficie, presenta solo due metà, di modo che esistono quattro distinte masse polliniche.
      Pogonia ophioglossoides. — I fiori di questa pianta, che è indigena degli Stati Uniti, somigliano, come li ha descritti il sig. Scudder51, a quelli di Cephalanthera, poichè sono privi di rostello, e le loro masse polliniche non sono fornite di picciuolo. Il seme consta di granelli polverosi non collegati da filamenti. L’autofecondazione sembra essere rigorosamente evitata, e i fiori delle diverse piante devono incrociarsi fra loro, poichè ogni pianta porta di solito un unico fiore.
      Pterostylis trullifolia e longifolia. — Ricorderò qui alcune orchidee dell’Australia e della Nuova Zelanda, le quali da Lindley sono comprese nella stessa famiglia delle Arethusæ assieme ai generi Cephalanthera e Pogonia e che sono ammirabili per la straordinaria sensibilità e irritabilità del labello. Due petali e uno dei sepali formano una cuffia che racchiude la colonnetta, come si può vedere in A nella annessa figura di Pterostylis longifolia.
      La porzione distale del labello offre agli insetti una stazione quasi nello stesso modo come osservasi nel genere Cephalanthera; ma appena che quest’organo venga toccato, scatta verso l’alto e porta seco l’insetto che vi sta sopra, di modo che questo vien talvolta catturato entro il fiore perfettamente chiuso.
      Il labello resta chiuso da mezz’ora fino ad un’ora e mezza, e riaperto è di nuovo sensibile ad ogni contatto.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Stati Uniti Cephalanthera Australia Nuova Zelanda Lindley Arethusæ Cephalanthera Pogonia Pterostylis Cephalanthera