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      Aggiungo ancora, che in un gran numero d’infiorescenze ho trovato che masse polliniche erano state per la maggior parte allontanate in modo naturale e perfetto.
      Per assicurarmi della esattezza del mio modo di vedere, vale a dire che l’estremità articolata del labello è importante per la fecondazione dei fiori, ho pregato il sig. More ad asportare questa parte da alcuni giovani fiori e di tenerli in osservazione. Egli fece questo esperimento su undici fiori e tre di essi non portarono frutto; però questo può anche essere stato accidentale. Delle otto cassule prodotte, due contenevano all’incirca tanti semi come quelle prodotte dai fiori illesi della stessa pianta e sei di esse una quantità molto minore di semi. La maggior parte dei semi erano bene sviluppati. Questi esperimenti appoggiano, sebbene scarsi, l’idea che la porzione terminale del labello è importante, provvedendo affinchè gli insetti s’introducano e abbandonino i fiori nel modo più adatto alla fecondazione.
      Dopo la comparsa della prima edizione di questo libro, mio figlio Guglielmo ha esaminato per mio conto questa Epipactis nell’isola Wight. Le api domestiche sembrano essere gli agenti principali della fecondazione; poichè le vide visitare circa venti fiori, e sulla fronte di molte, direttamente sopra le mandibole, trovò masse polliniche aderenti. Io aveva supposto, che gli insetti s’introducessero sempre nell’interno dei fiori; ma le api sono troppo grandi a quest’uopo ed esse pendono sempre, mentre succhiano il nettare dall’estremità articolata del labello, il quale in tal modo viene abbassato.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Guglielmo Epipactis Wight