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      Questo atto non è meccanico o una conseguenza della sola forza meccanica. La fessura si estende su tutta la lunghezza del rostello, dalla sua base presso lo stigma, fino al vertice; presso il vertice si biforca e decorre verso il basso sui lati del dorso del rostello e intorno alla stella del disco navicolare. Dopo questa fenditura il disco navicolare sta quindi perfettamente libero, ma è racchiuso in una forchetta del rostello. L’atto della fenditura sembra non aver luogo spontaneamente. Io coprii una pianta con una rete e la tenni coperta ancora per una settimana dopo che cinque fiori erano sbocciati: esaminai poscia i loro rostelli, e non ne trovai neppur uno che fosse fesso, mentre in quasi tutti i fiori appartenenti ad infiorescenze vicine ma scoperte, le quali quasi certamente furono visitate e toccate dagli insetti, i rostelli erano scoppiati, sebbene fossero aperti solo da ventun’ore. Una esposizione della durata di due minuti ai vapori di cloroformio assai debole è sufficiente per far scoppiare i rostelli, e ciò si osserva, come avremo occasione di vederlo in appresso, anche in parecchie altre orchidee.
      Se si trattiene per due o tre secondi la setola nel solco del rostello e per conseguenza la membrana si è fessa, la sostanza vischiosa che si trova nel disco navicolare immediatamente sotto la superficie e che realmente alcun poco trasuda, attacca quasi con sicurezza il disco alla setola nel senso della sua lunghezza e si possono levar via tutti e due ad un tempo. Quando il disco colle masse polliniche aderenti è allontanato, restano addietro eretti a guisa di forchetta i due lati del rostello (fig.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318