Il labello secerne grande copia di nettare; ricordo ciò per prudenza, poichè in una stagione fredda ed umida non potei trovare neppure con ripetuti esami una sola goccia di nettare, e restai sorpreso per la apparente mancanza di ogni mezzo di adescamento degli insetti; ciò non ostante ne avrei forse trovato alcun poco, se avessi cercato con maggior costanza.
I fiori devono essere visitati frequentemente dagl’insetti, perchè quelli di una grande spica avevano tutti perduto le loro masse polliniche. Un’altra spica di non comune bellezza, speditami dal sig. Oxenden dal Kent meridionale portava quarantun fiori e produsse ventisette grandi cassule e alcune minori. Il dott. H. Müller di Lippstadt mi notifica di aver veduto dei ditteri a succhiarne il nettare e a trasportarne le masse polliniche.
Le masse polliniche somigliano a quelle di Listera, essendo formate da granelli composti, tenuti assieme da alcuni deboli filamenti; ne differiscono per ciò che sono molto meno coerenti; dopo alcuni pochi giorni si gonfiano e pendono sui lati e il vertice del rostello in modo che, se il rostello d’un fiore un po’ adulto viene toccato, per l’esplosione che ne nasce, le masse polliniche non vengono raggiunte così bene alle loro estremità come nella Listera. In conseguenza di ciò resta addietro spesso buona parte del polline entro le logge dell’antera, il quale è evidentemente sciupato. Si fece l’esperienza di difendere parecchie piante dalla visita degli insetti alati col mezzo d’una rete, e dopo quattro giorni i rostelli avevano perduto affatto la loro sensibilità e il potere di esplodere.
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