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      La specie affine Masdevallia fenestrata porta un fiore straordinario. I tre sepali restano sempre uniti, invece di chiudersi come nella Stelis solo dopo qualche tempo che il fiore restò aperto, e non si aprono mai. Due piccolissimi fori ovali e laterali (d’onde il nome fenestrata) esistono nella parte superiore del fiore, l’uno di fronte all’altro, e costituiscono l’unico ingresso nel fiore, ma la presenza di queste due finestre ovali (fig. 20) dimostra quanto sia necessaria in questo caso, come nel massimo numero delle altre orchidee, la visita degli insetti. In qual modo gli insetti eseguiscano l’atto della fecondazione non ho potuto capire. Sul fondo dell’ampio spazio oscuro limitato dai sepali chiusi se ne sta la piccola colonnetta e davanti ad essa trovasi il labello solcato e con un’articolazione assai mobile: ai lati stanno i due petali superiori, formando così un piccolo tubo. Se un un piccolo insetto vi s’introduce, o, ciò che è meno probabile, se un grande insetto introduce la sua proboscide per una delle finestre, deve trovare col mezzo del tatto il tubo interno per raggiungere il nettare che trovasi alla base del fiore. Dal piccolo tubo formato dalla colonnetta, dal labello e dai petali laterali si diparte mediante articolazione un largo rostello prolungandosi in modo da formare un angolo retto, ma può essere facilmente curvato all’in su. La sua faccia inferiore è vischiosa e questa sostanza vischiosa s’indurisce e si dissecca rapidamente. I piccolissimi picciuoli delle masse polliniche che vengono fuori dalle logge dell’antera s’appoggiano sulla base della faccia superiore membranosa del rostello.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Masdevallia Stelis