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      Dopo che il fiore è rimasto aperto per qualche tempo, i margini laterali dell’imboccatura ovale si incurvano e chiudono completamente la cavità stigmatica, un fatto, che io non ho osservato in nessuna altra orchidea e che credo essere qui in relazione alla libera esposizione dell’intiero fiore. Se le due masse polliniche aderenti ad un ago o ad una setola si premono contro la cavità stimmatica, una di esse scivola con tutta facilità entro la piccola apertura, come si poteva prevedere. Ciò nulla meno gli insetti nelle loro visite successive a questi fiori devono venire esattamente nella stessa posizione, per allontanare prima le due masse polliniche e per introdurne poscia una nella bocca dello stigma. I due petali superiori filiformi potrebbero servire di guida all’insetto; ma il labello, invece di rendere il fiore tubuloso, pende a guisa di lingua fuori da una bocca ampiamente aperta.
      Il labello è in tutte le altre specie da me vedute, e specialmente nel B. rhizophoræ, notevole per ciò che è collegato colla base della colonnetta col mezzo di una listarella assai sottile, stretta e bianca, la quale è elastica e pieghevole in modo significante; essa è in alto grado elastica, quando viene distesa, a guisa di una striscia di guttaperca. Appena un soffio di vento incontrava i fiori di questa specie, i labelli liguliformi oscillavano tutti in modo assai mirabile. In alcune specie, che io non ho potuto vedere, per es. nel B. barbigerum, il labello è provveduto d’una barba di fini peli; e di questi dicesi, che sieno essi la causa per cui il labello oscilla continuamente per un soffio di vento il più leggero.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318