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      Le nostre specie inglesi di Sphinx hanno proboscidi lunghe quanto il loro corpo; ma nel Madagascar devono esistere farfalle notturne, la di cui proboscide può essere allungata fino a dieci o undici pollici! Questa mia idea è stata messa in ridicolo da alcuni entomologi; ma noi sappiamo al presente da Fritz Müller77, che nel Sud del Brasile esiste una Sphinx, con una proboscide che raggiunge quasi la necessaria lunghezza; questa proboscide misurava allo stato di disseccamento fra i dieci e gli undici pollici. Quando non è distesa, è ravvolta su se stessa a spirale in non meno di venti giri.
      Il rostello è largo e fogliaceo e si ripiega ad angolo retto sopra lo stigma e l’ingresso del nettario: esso è percorso da profonda fessura, la quale è nella sua estremità interna ingrandita ed allargata. Per cui il medesimo somiglia all’incirca a quello di Calanthe, dopo l’allontanamento del disco (vedi fig. 26, C). Le facce inferiori dei due bordi della fessura sono circondate, presso alle loro estremità, da esili striscie di membrana vischiosa, che possono essere facilmente allontanate, così che esistono due distinti dischi adesivi. Nel mezzo della faccia superiore di ogni disco è inserito un breve peduncolo membranoso, il quale porta all’opposta sua estremità una massa pollinica. Sotto il rostello trovasi uno stigma viscoso e sottile.
      Non potei per lungo tempo comprendere in qual modo i pollinii di questa orchidea vengano allontanati o in qual maniera lo stigma venga fecondato. Introdussi setole ed aghi entro l’ingresso aperto del nettario, e per la fessura nel rostello, ma senza risultato alcuno.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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