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      L’ingresso dello stigma è pure, come mi fa sapere Fritz Müller82, molto ristretto nella Cirrhea e nella Notylia, due generi appartenenti ad un altro sottogruppo delle Vandee, tanto che l’introduzione dei pollinii in esso si può ottenere solo colla massima difficoltà. Riguardo alla Cirrhea, egli trovò, che in questo genere ciò avviene più facilmente, in seguito ad un leggero avvizzimento, proveniente da un disseccamento prolungato per mezz’ora od anche per un’ora. Egli osservò due fiori, nei quali le masse polliniche erano state introdotte nei loro stigmi in modo naturale con qualche mezzo. In parecchie occasioni lo stesso fu testimonio d’un processo di contorsione assai mirabile, dopo che aveva a stento introdotto una massa pollinica entro l’apertura dello stigma. L’estremità delle masse polliniche si gonfia per assorbimento d’umidità, e a misura che la cavità discendendo si fa più ampia, si spinge oltre la porzione ingrossata di essa; e in tal modo alla fine tutto si ritira nell’interno e sparisce. Fritz Müller osservò, che nella Notylia l’ingresso dello stigma si era fatto un poco più ampio, dopo che il fiore era restato aperto per una settimana all’incirca. In qualunque modo avvenga la fecondazione di quest’ultima pianta, è certo però che essa deve venir fecondata dal polline d’un’altra pianta, poichè verificasi in essa uno di quei casi singolari, in cui il proprio polline agisce come un veleno sullo stigma.
      Nell’ultima edizione di questo libro fu dimostrato, che gli ovarii di fiori maturi di Acropera non contengono ovuli.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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