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      Ma io mi ingannai di molto nella spiegazione di questo fatto; poichè ne trassi la conseguenza che i sessi sieno separati. Il sig. Scott mi convinse però tosto del mio errore, essendogli riuscito di fecondare i fiori artificialmente e col proprio polline. Lo stato dell’ovario nella Acropera illustra una meravigliosa scoperta di Hildebrand83, cioè che in molte orchidee gli ovuli non si sviluppano, se lo stigma non viene compenetrato dai tubi pollinici, e che il loro sviluppo incomincia solo dopo un periodo di parecchie settimane od anche mesi. Dalle notizie di Fritz Müller84 si sa che anche gli ovuli di molte Epidendree e Vandee endemiche restano nel Brasile in uno stadio di sviluppo assai imperfetto alcuni mesi, e in un caso perfino mezzo anno, dopo avvenuta la fecondazione dei fiori. Quest’autore pensa che una pianta, la quale produce centinaia di migliaia di ovuli, sciuperebbe molta forza vitale inutilmente producendo questi, se poscia accidentalmente non venisse fecondata, e noi sappiamo che in molte orchidee la fecondazione è un’operazione difficile e di esito incerto. Sarebbe dunque un vantaggio per simili piante la proprietà di non dar luogo allo sviluppo degli ovuli, finchè la loro fecondazione non sia assicurata dai tubi pollinici penetrati nello stigma.
     
      Fig. 27. — Coryanthes speciosa (copiata da Lindley, Vegetable Kingdom).
      L. Labello — B. Cavità del labello — H. Appendici secernenti l’umore — P. Apertura del canale di scolo della cavità, sopra di cui è ripiegata l’estremità della colonnetta che porta l’antera e lo stigma.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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