Coryanthes. — Chiuderò questo capitolo colla descrizione del modo di fecondazione dei fiori di Coryanthes, che forse si avrebbe potuto dedurre dalla loro struttura, ma che sarebbe parso tuttavia assolutamente incredibile, se non fosse stato visto ripetute volte da quell’accurato osservatore che fu il defunto Dr Crüger Direttore del Giardino botanico di Trinidad. I fiori sono assai grandi e pendono in basso. L’estremità libera del labello (L) nel seguente disegno, fig. 27, è trasformata in una grande cavità. Due appendici (H), che hanno origine dalla base assottigliata del labello, sono sospese in linea retta sopra quelle cavità, e secernono tanta copia di umore, che si vede cadere a goccie dentro di essa. Questo liquido è limpido e leggermente dolce, tanto poco però da meritare appena il nome di nettare, quantunque evidentemente abbia lo stesso significato; non serve tuttavia ad adescare gli insetti. Il sig. Ménière calcola che la quantità secreta da un unico fiore raggiunga all’incirca il peso di un’oncia inglese. Quando la cavità o secchia ne è ripiena, il liquido ne esce per il canale (P)85. Immediatamente sopra di questo canale se ne sta curvata l’estremità della colonnetta, la quale porta lo stigma e le masse polliniche in tale posizione, che un insetto che voglia aprirsi una via dalla cavità attraverso questo canale, deve strofinare il suo dorso dapprima contro lo stigma e poscia contro i dischi adesivi dei pollinii, che in tal guisa vengono allontanati. Noi siamo ora in istato di comprendere quello che il Dr Crüger dice sulla fecondazione di una specie affine, della Coryanthes macrantha, il di cui labello è fornito di coste86. Premetterò che egli mi ha spedito esemplari delle api da lui vedute rosicchiare queste coste; esse appartengono, come mi ha fatto sapere il sig.
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