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      Lo stesso avviene nel gruppo delle Catasetidæ, solo colla mirabile differenza, che nel Catasetum il rostello si prolunga in due corna curvate e assottigliate in punta, che io chiamerò antenne, le quali sono situate sopra il labello, e su cui si arrestano gli insetti. Se queste antenne vengono toccate anche nel modo più leggero, trasmettono un certo irritamento alla membrana che circonda il disco del pollinio e lo collega colla superficie limitrofa, il quale produce uno scoppio subitaneo di essa; e subito dopo, il disco è messo istantaneamente in libertà. Abbiamo veduto anche in parecchie Vandee che i peduncoli dei pollinii sono tenuti fissi al basso e orizzontali in uno stato di tensione e che sono in alto grado elastici, di modo che, appena liberati, scattano verso l’alto, secondo ogni probabilità allo scopo di estrarre le masse polliniche dalle logge dell’antera. Nel genere Catasetum, i peduncoli sono invece tenuti fissi al basso in una posizione incurvata, e se diventano liberi per lo scoppio dei margini del disco a cui sono inseriti, si distendono con tal forza da allontanare non solo le masse polliniche assieme alle logge dell’antera dai loro punti d’inserzione, ma da lanciare l’intiero pollinio all’innanzi fin oltre le estremità delle così dette antenne, talvolta fino ad una distanza di due o tre piedi. Dal fin qui detto risulta che anche qui, come comunemente avviene in natura, certe particolarità di struttura e proprietà già esistenti furono rese utili a nuove funzioni.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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