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      Per la sua posizione non può contenere nettare; ma le sue pareti sono grosse e hanno, come in altre specie, un sapore gradito e nutriente. La cavità stimmatica, sebbene incapace a funzionare come stigma, ha una grandezza considerevole. Il vertice della colonnetta e l’antera non sono così notevolmente allungate come nel C. saccatum. In altri punti non havvi nessuna differenza importante. Le antenne sono più lunghe e le loro estremità sono per circa la ventesima parte della loro lunghezza rese aspre da cellule trasformate in papille.
      Il peduncolo del pollinio è inserito come prima al disco col mezzo d’una articolazione; esso è mobile liberamente solo in una direzione; e questa limitata mobilità viene in giuoco probabilmente, allorchè il pollinio è trasportato da un insetto sul fiore femminile. Il disco è come nelle altre specie di considerevole grandezza e la sua estremità, la quale nell’espulsione incontra per la prima un qualche oggetto, è assai più attaccaticcia del resto della sua superficie. Quest’ultima faccia è impregnata d’un umore lattiginoso, il quale esposto all’aria diventa rapidamente bruno, e prende una consistenza caseosa. La faccia superiore del disco è formata da una robusta membrana, costituita da cellule poligonali, e s’appoggia ed aderisce ad un grosso cuscino, formato da masse irregolarmente arrotondate di sostanza bruna (separate fra loro e adagiate in una sostanza trasparente, priva di struttura e in alto grado elastica). Questo cuscino va a finire all’estremità posteriore del disco in una sostanza vischiosa, la quale nell’indurirsi diventa bruna, trasparente ed omogenea.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318