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      L’estremità del disco va sempre in avanti ed è rivestita di sostanza vischiosa, la quale si indurisce rapidamente e fissa fortemente il peduncolo ad essa inserito sul corpo dell’insetto. L’insetto vola di fiore in fiore finchè alla fine arriva su una pianta femminea; e allora introduce una massa pollinica dentro la cavità stimmatica. Nel mentre l’insetto si allontana, il picciuolo elastico, che è abbastanza tenero per cedere alla viscosità della faccia stimmatica, si rompe, e abbandona una massa pollinica; poscia vengono emessi lentamente i tubi pollinici, che percorrono il canale dello stigma, e l’atto della fecondazione è compiuto. Chi avrebbe ardito supporre che la riproduzione di una specie sia dipendente da un apparato così complicato, così altamente artificioso e ad un tempo tanto mirabile?
      Ho studiato altri tre generi pure ascritti da Lindley alla piccola sottofamiglia delle Catasetidæ, vale a dire Mormodes, Cycnoches e Cyrtopodium. L’ultima pianta fu da me comperata sotto questo nome; portava un asse fiorale lungo circa quattro piedi con brattee gialle macchiate di rosso; ma i fiori non presentavano alcuna delle maravigliose particolarità degli altri tre generi, ad eccezione che l’antera era inserita ad un punto sporgente dal vertice della colonnetta come nel Catasetum.
      Mormodes ignea. — Per dimostrare quanto alle volle sia difficile a comprendere il modo di fecondazione di una orchidea, voglio ricordare che io ho esaminato accuratamente dodici fiori99, ho fatto parecchi esperimenti e registrato i risultati prima di potermi spiegare in massima il significato e la funzione delle diverse parti.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Lindley Catasetidæ Mormodes Cycnoches Cyrtopodium Catasetum