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      Il passaggio allo stato della superficie del rostello non è tale da farci meravigliare; poichè in tutti i casi questa faccia è cellulare nella gemma, e quindi non si tratta d’altro che di conservare più o meno completamente uno stato giovanile.
      La natura della sostanza vischiosa è meravigliosamente diversa nelle varie orchidee; nel genere Listera diventa dura quasi istantaneamente, più rapidamente del gesso; nel genere Malaxis e Angræcum si conserva liquida parecchi giorni; ma fra questi due estremi esistono molteplici passaggi. In un Oncidium ho osservato, che la sostanza vischiosa s’indurisce nel periodo di un minuto e mezzo, in alcune specie di Orchis in due o tre minuti, nel genere Gymnademia in due ore, e nel genere Habenaria vi impiega più di ventiquattro ore. Dopo che la sostanza viscosa di Listera è divenuta dura, su di essa non agiscono in alcun modo nè l’acqua nè un alcool debole, mentre quella di Habenaria bifolia, dopo essersi conservata secca per parecchi mesi, essendo stata umettata ritornò tanto vischiosa come prima. La sostanza viscosa in alcune specie di Orchis presentò uno stadio intermedio, in seguito all’umettazione.
      Una delle più considerevoli differenze sta in ciò che al rostello possono aderire permanentemente i pollinii o no. Io non mi riporto qui a quei casi in cui la superficie del rostello è viscosa, come nel genere Malaxis e in alcune Epidendree e dove le masse polliniche vi si appiccicano semplicemente; poichè questi casi non presentano difficoltà alcuna.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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