Ma poichè il cloroformio esercita un’azione particolare e narcotica sui picciuoli di tutte le orchidee e così pure sulla sostanza viscosa che riveste i granelli pollinici nel genere Cypripedium e che può essere stirata in filamenti, è lecito ritenere che in quest’ultimo genere — in cui la differenziazione è, rispetto alla struttura, meno progredita che in tutte le altre orchidee — noi abbiamo davanti agli occhi lo stato originario dei filamenti elastici, i quali in altre specie più elevate servono a tener uniti fra loro i granelli del polline119.
Il picciuolo è la particolarità più importante fra le molte offerte dai pollinii, quando esso è considerevolmente sviluppato e sprovvisto di granelli pollinici. In alcune Neottiee, e particolarmente nel genere Goodyera, noi lo vediamo in uno stadio incipiente di sviluppo, dove esso appunto sta per diventare sporgente oltre le masse polliniche, e dove i filamenti sono solo parzialmente fra loro collegati. Se noi seguiamo nelle Vandee i passaggi fra lo stato ordinario e nudo del picciuolo attraverso i generi Lycaste, dove è quasi nudo, Calanthe fino al Cymbidium giganteum, in cui è coperto da granelli pollinici, sembra probabile che esso abbia raggiunto la sua forma ordinaria per le modificazioni subite da un pollinio, similmente come nelle Epidendree, vale a dire per l’aborto dei granelli pollinici, i quali aderivano originariamente ai singoli filamenti elastici e più tardi per la coesione di questi filamenti.
Nelle Ophrydee noi abbiamo prove ancora migliori di quelle che possano essere offerte da una serie di passaggi graduali per ciò che i lunghi, rigidi e nudi picciuoli si sono sviluppati per l’aborto della maggior parte dei granelli pollinici inferiori e per la coesione dei filamenti elastici dai quali vengono collegati questi granelli.
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Cypripedium Neottiee Goodyera Vandee Lycaste Calanthe Cymbidium Epidendree Ophrydee
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