Ma per istabilire una serie perfetta sarebbe necessario richiamare in vita tutte le forme estinte che hanno vissuto un tempo, e appartenenti a molti rami dell’albero genealogico e convergenti verso il comune capostipite del gruppo. Egli è per la loro mancanza e le larghe lacune che ne derivano, che noi siamo nel caso di poter distribuire le specie esistenti in gruppi distinti, come sono i generi, le famiglie, le tribù. Se una estinzione non fosse avvenuta, esisterebbero tuttavia dei grandi rami dotati di sviluppo speciale; ad esempio, le Vandee si potrebbero sempre distinguere come un grande gruppo dall’altro grande gruppo delle Ophrydee, ma antiche forme intermedie, probabilmente molto diverse dai loro discendenti, renderebbero affatto impossibile di distinguere uno dei due grandi gruppi dall’altro col mezzo di determinati e precisi caratteri.
Mi permetterò ancora alcune poche ulteriori osservazioni. Il genere Cypripedium sembra essere un avanzo dell’ordine, come esso esisteva in uno stato più semplice e più generalizzato. Esso ha tre stigmi bene sviluppati ed è per conseguenza privo di rostello, ha due antenne fertili ed un grande rudimento di una terza, e ne è indizio lo stato del suo polline. L’Apostasia è un genere affine, collocato da Brown fra le Orchidee, da Lindley, invece, in un’altra piccola famiglia distinta. Questi gruppi interrotti non ci presentano la struttura del comune capo-stipite di tutte le Orchidee, ma servono a mostrare lo stato probabile dell’ordine in tempi antichi, in cui nessuna forma si era ancora tanto scostata dalle altre dello stesso gruppo o dalle altre piante, come le Orchidee ora esistenti, e quando per conseguenza l’ordine si accostava più che al presente in tutti i suoi caratteri a quei gruppi affini, come le Marantacee.
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