Allora lo stigma non può più essere fecondato dal polline del medesimo fiore, ma soltanto da quello che un insetto porta da un altro fiore. Potrei, infine, enumerare allo scopo stesso, molti altri fatti.
Molto prima che io mi occupassi della fecondazione dei fiori, era stato pubblicato in Germania, nell'anno 1793 un importante libro di C. K. Sprengel: Das entdeckte Geheimniss der Natur,(6) nel quale egli prova chiaramente con moltissime osservazioni l'opera importante che prestano gli insetti nella fecondazione di molte piante. Ma egli precedeva il suo tempo, e le sue scoperte passarono a lungo inosservate. Dopo la pubblicazione del mio libro sulle Orchidee, uscirono in copia eccellenti lavori sulla fecondazione (come quelli di Hildebrand, Delpino, Axel ed Hermann Müller),(7) nonchè molti altri piccoli articoli. Un elenco di questi lavori riempirebbe molte pagine, e questo non è il luogo di farlo, perchè noi non ci occupiamo ora delle indagini ma dei risultati sulla fecondazione incrociata. Qualunque brami conoscere il lavorìo col quale la natura ottiene il suo fine leggerà quei libri e quelle memorie col più vivo interesse.
Colle mie proprie osservazioni sulle piante (osservazioni basate, fino a un certo punto, sulle esperienze degli allevatori di animali), io sono, dopo molti anni, arrivato a convincermi che una legge generale della natura, vuole che i fiori si prestino all'incrociamento, per lo meno accidentale, col mezzo del polline d'una pianta diversa. Sprengel, al suo tempo, intravvide questa legge, ma soltanto parzialmente, perchè non si vede che egli facesse la menoma differenza fra la efficacia del polline della stessa pianta e quella d'una pianta distinta.
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