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      (11) La terra dei vasi nei quali si trapiantarono i soggetti nati dai grani, o i grani furono seminati, era stata mescolata con cura, onde ottenere una composizione uniforme. Le pianticine nei due canti furono abbeverate contemporaneamente ed egualmente il più possibile, ed anche allorchè questa precauzione non potevasi effettuare, non essendo grandi i vasi, l'acqua dovette espandersi egualmente in tutti i punti. Le piante incrociate ed autofecondate si separarono con un tramezzo diretto sempre nel senso della principale entrata di luce, in modo che le piante fossero egualmente illuminate. Io non credo che sia possibile di mettere due piante in condizioni più strettamente eguali di quelle in cui furono poste le mie pianticelle incrociate ed autofecondate, allevate come si è detto più sopra.
      Nel confrontare le condizioni delle due serie, l'occhio non fu mai consultato da solo. Generalmente, dall'una e dall'altra parte, la dimensione di ciascuna pianta fu misurata diligentemente e più d'una volta, cioè a dire, nella sua infanzia, nella sua giovinezza e nel suo intiero o quasi intiero sviluppo. Tuttavia in qualche caso (che fu sempre notato) per guadagnar tempo, misurai una o due solamente delle più grandi piante da ambe le parti. Questo processo, che non è da raccomandarsi, non si adoperò mai se non nelle piante provenienti da' semi rimasti dopo la scelta delle coppie, e tuttavia le piante più grandi di ciascuna parte, mi parve che rappresentassero esattamente la differenza media delle rimanenti d'ambe le parti.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584