Non v'è per altro irnminente pericolo di fecondazione prima dell'aprirsi dello stigma bifido, perchè Hildebrand(21) ha constatato che l'applicazione del polline sullo stigma, prima che tale organo s'apra, è senza effetto. Le grandi antere stanno prima in posizione trasversale all'asse del tubo della corolla; se esse operassero la loro deiscenza in questa posizione, esse s'involgerebbero di polline (secondo l'osservazione del dott. Ogle) il dosso e le coste di un calabrone che penetrasse colla solita maniera nel fiore. Ma le antere si attortigliano e si collocano spontaneamente in una posizione longitudinale prima di schiudersi. Il fondo e l'interno delle fauci nella corolla sono intieramente chiusi da peli, e questi exodermi raccolgono sì bene il polline caduto, che io ho veduto la superficie inferiore d'un calabrone abbondantemente rivestita di questa polvere, che del resto non può mai essere così applicata agli stigmi, perchè le api uscendo dal fiore, non rivoltano l'addome all'insù. Io mi studiava adunque di sapere a che cosa servivano questi peli, ma credo che il signor Belt abbia trovato il loro ufficio. Le piccole specie d'api non sono atte a fecondare i fiori; se esse possono penetrarvi facilmente, esse sfruttano molto nèttare, ed in tal caso i fiori sono poi meno visitati dalle api grandi. I calabroni invece possono insinuarsi colla maggiore facilità nei fiori pendenti, servendosi "dei peli come punto d'appoggio, durante che succhiano il miele; ma le piccole api s'impigliano in quei peli, e quando a fatica li hanno attraversati, esse trovano al di sotto un precipizio sdrucciolevole, e il loro scopo va a vuoto". Il signor Belt dice di aver osservato un gran numero di fiori, durante tutta la buona stagione, nelle Galles del Nord, e "una volta sola una piccola ape raggiungere il nèttare, mentre molte altre tentavano invano di arrivarci".(22)
| |
Hildebrand Belt Belt Galles Nord Ogle
|