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      Le maggiori infiorescenze delle piante sorvissute furono misurate e diedero le dimensioni indicate nella Tabella XXIV.
      TABELLA XXIV. - NB. Il segno - significa che la pianta è morta,
      prima d'aver prodotto una infiorescenza.
      Numero dei vasiPiante provenienti da un incrociamento fra differenti fiori dello stesso piede.
      Piante ottenute da fiori fecondati col loro proprio polline.
     
      metrimetri
      I.
      1,237
      1,140
     
      1,171
      1,300
     
      1,093
      -
      II.
      0,962
      1,362
     
      1,187
      1,187
     
      -
      0,815
      III.
      1,371
      1,165
      IV.
      0,803
      1,034
     
      -
      0,746
     
      1,094
      0,928
      V.
      1,168
      1,053
     
      1,012,
      1,053
     
      1,075
      -
      VI.
      1,206
      1,196
     
      1,156
      1,206
      VII.
      1,215
      0,625
     
      1,050
      1,015
      VIII.
      1,171
      0,978
      IX.
      1,225
      0,759
      Piante agglomerate.
      1,259
      0,375
     
      1,159
      0,921
     
      1,196
      1,103
     
      -
      0,793
      X.
      1,169.
      1,196
      Piante agglomerate.
      0,881
      -
     
      0,615
      0,871
     
      1,037
      1,021
     
      0,434
      1,028
      Totale
      26,950
      24,884
     
      L'altezza media delle infiorescenze per le venticinque piante incrociate in tutti i vasi presi assieme è di 0m,076, e quella di venticinque autofecondate di 0m,984, cioè a dire nella proporzione di 100 a 92. Per mettere alla prova questo risultato, furono esaminati a parte i soggetti piantati per coppie nei vasi dal n. I all'VIII, e l'altezza media di 16 incrociate fu di 1m,122, mentre che quella delle autofecondate fu di 1m,051, cioè nella proporzione di 100 a 94. D'altra parte le piante provenienti dai granelli seminati alla rinfusa nei vasi IX e X, che ebbero a subire una forte gara reciproca, furono esaminati a parte, e l'altezza media di 9 piante incrociate fu di 0m,995, mentre che quella di 9 piante autofecondate fu di 0m,895, cioè nella proporzione di 100 a 90. Le piante di questi vasi IX e X dopo essere state misurate, furono recise a rasa terra e pesarono, le 9 incrociate, grammi 1776,46, e le autofecondate, grammi 1402,75, cioè nella proporzione di 100 a 78. Da questi fatti, e specialmente dai risultati del peso, noi possiamo concludere, che le pianticelle provenienti da un incrociamento tra fiori della medesima pianta, hanno un reale vantaggio, benchè piccolo, sopra quelle prodotte da fiori fecondati col loro proprio polline, e in particolar modo nel caso, che le piante siano state messe in una stretta gara fra loro.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Tabella XXIV