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      Risolsi di confrontare ancora lo sviluppo delle piante nate dall'incrociamento e dall'autofecondazione di fiori perfetti, ed ottenni due nuove serie di sementi. Le seminai in punti opposti di cinque vasi, ma siccome non furono diradate come le precedenti, crebbero più agglomerate. A completo sviluppo, pigliai tutte quelle che oltrepassavano l'altezza di 0m,050; le inferiori le rigettai; mi restarono adunque 47 piante incrociate e 41 autofecondate. Così, un maggior numero di incrociate che d'autofecondate, raggiunsero l'altezza di 0m,050. Fra le incrociate le 24 maggiori ebbero in media 0m,087, mentrechè le 24 più grandi autofecondate, misurarono in media 0m,083; in proporzione adunque di 100 a 94. Tutte coteste piante furono poscia tagliate a rasa terra; le 27 incrociate pesarono grammi 70,82 e le 41 autofecondate grammi 57,68. Le piante incrociate ed autofecondate, prese in numero eguale, stavano adunque fra loro nella proporzione di 100 a 97. Da questi vari casi possiamo concludere che le piante incrociate hanno realmente un benchè debole predominio sulle autofecondate, sia in altezza, sia in peso, allorchè esse vegetano in lotta le une colle altre.
      Le piante incrociate furono, del resto, inferiori in fecondità alle autofecondate. Sei delle migliori furono scelte, in mezzo alle 47 suddette piante incrociate, e sei fra le 41 autofecondate; le prime produssero 598 capsule, mentre le altre ne diedero 752. Tutte queste capsule però derivarono da fiori cleistogeni, perchè le piante non diedero in tutta quanta la stagione un solo fiore perfetto.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584