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      Venti fiori furono incrociati col polline d'una pianta distinta, ed altri ventisei furono autofecondati. Non v'ebbe grande differenza nel numero proporzionale dei fiori che produssero delle capsule mediante questi due esperimenti non più che nel numero delle sementi racchiuse in capsule, o nel peso d'un numero eguale di granelli.
      Dei semi di due serie furono seminati spessissimi in punti opposti di tre vasi. Quando le pianticine raggiunsero l'altezza di circa 0m,075, le incrociate erano un pochino superiori alle autofecondate. Arrivate a due terzi di sviluppo, ho misurato i due più grandi piedi di ciascuna serie; le incrociate avevano in media un'altezza di 0m,416, e le autofecondate 0m,281: nella proporzione quindi di 100 a 71. A completo sviluppo e fioritura, le due maggiori piante di ciascuna serie furono misurate nuovamente e diedero i seguenti risultati:
      TABELLA XXVII.
      Numero dei vasiPiante incrociate
      Piante autofecondate
     
      metrimetri
      I.
      0818
      0,625
     
      0,500
      0,468
      II.
      0,809
      0,518
     
      0,612
      0,487
      III.
      0,737
      0,625
     
      0,700
      0,450
      Totale
      4,178
      3,175
     
      Si può qui osservare che ciascuna delle sei maggiori piante incrociate supera in altezza la sua antagonista autofecondata. Le prime hanno una media di 0m,695, mentre le sei maggiori piante autofecondate toccano in media 0m,529; stanno adunque come 100 a 76. Nei tre vasi, la prima a fiorire fu una pianta incrociata. Tutte insieme le incrociate produssero 409 fiori, mentre le autofecondate non ne diedero che 232, cioè nella proporzione di 100 a 57. Le piante incrociate furono adunque, sotto questo aspetto, più produttive delle autofecondate.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584