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      ORIGANUM VULGARE.
      Secondo H. Müller, questa pianta esiste sotto due forme; l'una ermafrodita e molto proterandria, dimodochè è quasi certo ch'essa è fecondata dal polline d'un altro fiore; l'altra esclusivamente femmina, ha una corolla più piccola e deve naturalmente essere fecondata dal polline d'una pianta distinta per dare dei semi. Le piante sulle quali io ho fatto esperimenti erano ermafrodite; esse erano state coltivate da molto tempo come erbaggio nella mia ortaglia, ed erano sterilissime come molte piante sottomesse ad una lunga coltivazione. Siccome io aveva dei dubbi sul nome specifico della pianta, ne mandai due esemplari a Kiew, e mi assicurai ch'essa era veramente l'Origanum vulgare. Le mie piante formavano una gran macchia, e s'erano evidentemente sviluppate da una sola radice per stoloni. Nello stretto senso, esse appartenevano adunque ad un solo individuo. Il mio scopo, sottomettendole all'esperimento, era da principio di assicurarmi, se l'incrociamento dei fiori di piante a radice distinta, ma tutte derivate a-sessualmente da uno stesso individuo, fosse, sotto un certo punto di vista, più vantaggioso che l'autofecondazione; secondariamente di ottenere, con un secondo esperimento, delle pianticine costituenti realmente individui distinti. Molte piante del predetto gruppo furono ricoperte da un velo, e due dozzine circa di semi (molte n'erano del resto piccole e stentate) furono ottenuti da fiori così spontaneamente autofecondati. Il resto delle piante le lasciai allo scoperto, e furono continuamente visitate dalle api, ciò che produsse, senza alcun dubbio, il loro incrociamento.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Müller Kiew Origanum