Sorpreso per questi due esperimenti, risolsi di tentarne un altro dove non ci fosse luogo a dubitare dell'incrociamento. Fecondai adunque con gran cura (ma, come sempre, senza antecedente evirazione) ventiquattro fiori presi dalle piante supposte incrociate dell'ultima generazione, col polline di una pianta distinta, ed ottenni così ventuna capsula. Le piante dell'ultima generazione furono disposte, per fecondarsi nuovamente da sè, sotto un velo, e le pianticine che derivarono da questi semi formarono la terza generazione autofecondata. I due gruppi di semi, dopo la germogliazione nella sabbia pura, furono collocati per coppie nei punti opposti di due vasi. Tutte le sementi restanti furono seminate alla rinfusa in due punti opposti d'un terzo vaso; ma tutte le pianticine autofecondate di quest'ultimo vaso morirono prima di aver raggiunta una notevole altezza, e non furono per ciò misurate. Le piante dei vasi n. I e II furono misurate quando ebbero 0m,175 a 0m,200 di altezza, e le incrociate superarono le autofecondate d'una media altezza di 0m,038. A completo sviluppo esse furono nuovamente misurate fino al momento che portarono le loro infiorescenze e diedero i seguenti risultati (Tabella XXXI):
Tabella XXXI.
Numero dei vasiPiante incrociate
Piante autofecondate della terza generazione
metrimetri
I.
0,450
0,475
0,525
0,525
0,450
0,487
II.
0,475
0,418
0,462
0,187
0,425
0,362
0,534
0,412
Totale
3,337
2,868
L'altezza media di sette piante incrociate è qui di 0m,478, e quella di sette autofecondate di 0m,409; cioè come 100 a 86. Ma siccome le piante della serie autofecondata crebbero inegualissime, questa proporzione non può ispirare completa fiducia, perchè essa è forse troppo distante.
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Tabella XXXI
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