VII. PAPAVERACEE. - PAPAVER VAGUM.
Una sotto-specie del P. dubium del sud della Francia.
I papaveri non secernono nèttare, ma i fiori ne sono smaglianti e richiamano la visita di moltissime api raccoglitrici di polline, e quella delle mosche e dei coleotteri. Le antere perdono ben presto il loro polline, e nel caso del P. rhaeas, cade sulla circonferenza dello stigma radiiforme; ne risulta che questa specie deve essere quella più spesso autofecondata; ma nel P. dubium non deve accadere lo stesso (secondo H. Müller, Die Befruchtung, pag. 128), in causa della piccolezza degli stami, benchè del resto i fiori ne siano leggermente inclinati. La detta specie si riteneva non essere perciò molto adatta, come le altre, all'autofecondazione. Tuttavia il P. vagum produsse, nel mio giardino, molte capsule, dopo che ne furono allontanati gli insetti, ma solo in fine della stagione. Debbo aggiungere che il P. somniferum produsse molte capsule spontaneamente autofecondate, e il professore H. Hoffmann lo ha anch'esso constatato.(31) Alcune specie di papavero si incrociano facilmente vegetando nello stesso giardino; ed io dimostrai che fu questo il caso del P. bracteatum ed orientale.
Da sementi ch'io ricevetti da Antibo per cortesia del dott. Bornet, ottenni delle piante di P. vagum. Poco dopo i fiori si schiusero, e taluno di essi fu fecondato dal suo proprio polline, mentre che altri (senza antecedente evirazione) si incrociarono col polline di un altro fiore. Ma io ho motivo di credere, per le mie posteriori esperienze, che questi ultimi fiori fossero stati già fecondati col loro proprio polline, operandosi tal fatto immediatamente dopo lo schiudersi dei fiori.
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